martedì 25 maggio 2010

3 giugno, MANIFESTAZIONE REGIONALE per la SCUOLA PUBBLICA e l'UNIVERSITA'



RITROVO ALLE h 14.45 di fronte alla STAZIONE di PISTOIA!

Il Tavolo Regionale per la difesa della Scuola Statale (cui aderiscono numerosi movimenti studenteschi, sindacati, comitati di genitori e docenti, soggetti politici...) ha indetto per il prossimo 3 giugno una manifestazione regionale di fronte alla sede della Prefettura di Firenze (vicinissimo alla stazione di Santa Maria Novella).
Un'occasione per riaffermare anche da Pistoia, dopo la riuscita assemblea del 13 maggio, che il mondo della scuola è pronto alla lotta, che gli studenti, i docenti, il personale ATA, i genitori e la cittadinanza nel suo complesso sono pronti a ricostruire una lotta indispensabile per la difesa del sapere e del futuro del Paese.
Perché si scrive scuola ma si legge democrazia, e da qui può ripartire un'esperienza di movimento che, a differenza dell'Onda di due anni fa, costruisca concretamente quell'alternativa alle politiche classiste del Governo di cui tutto il mondo della scuola e il futuro del nostro Paese hanno bisogno.

il testo integrale dell'appello del Tavolo Regionale per la difesa della Scuola Statale lo trovate qui: http://scuolamagazine.it/2010/05/scuola-toscana/


GC PISTOIA

venerdì 14 maggio 2010

13 maggio, assemblea pubblica sulla scuola - report della giornata


Ieri, 13 maggio, si è tenuta presso il circolo Arci Garibaldi di Pistoia, un'assemblea sulla scuola pubblica promossa da Giovani Comunisti, Collettivo Studentesco Pistoiese, Cobas Scuola, Flc Cgil, Giovani Democratici. Nel corso della giornata, di fronte alla platea di studenti, docenti, personale ATA e genitori presenti, sono intervenuti esponenti dei soggetti promotori e gli ex assessori all'Istruzione e alle Politiche Sociali del Comune di Pistoia, Rosanna Moroni e Rosalia Billero.
Durante l'assemblea è stata elaborata un'attenta analisi della situazione attuale delle scuole pistoiesi e dell'avanzamento su scala nazionale delle riforme Gelmini e Tremonti. Nell'esprimere grande preoccupazione per le conseguenze di tali politiche per il futuro della società italiana e di milioni di studenti le realtà presenti hanno concordato sulla necessità di ricollegare le lotte dei diversi soggetti che animano il mondo della scuola per ricostruire, a partire dal prossimo autunno, un reale movimento di massa.
In particolare è stata sottolineata l'esigenza di riportare al centro dell'agenda politica del Paese le vicende legate alla scuola e all'università, anche in virtù dell'attuazione della riforma Gelmini (133) di cui milioni di studenti e docenti percepiscono già le tragiche conseguenze e degli ennesimi tagli approvati a gennaio e camuffati come riordino dei licei e degli indirizzi.
Con la consapevolezza di non poter riproporre i meccanismi di lotta del 2008, che portarono alla nascita ma anche alla rapida morte dell'Onda, si è concordato sulla necessità di riportare al centro della discussione l'elaborazione di un progetto qualitativamente alternativo alla scuola pubblica attuale e alla distruzione pianificata dal Governo Berlusconi per favorire il "modello Formigoni" che in Lombardia concede fondi pubblici agli Istituti privati con tasse di iscrizione di 8/9mila euro al mese e lascia le briciole alla scuola dei figli dell'operaio, dell'impiegato, del precario, del disoccupato.
A breve si terrà un'ulteriore riunione con rappresentanze dei soggetti presenti ieri per pianificare le prossime azioni in vista delle ultime settimane dell'anno scolastico (innanzitutto la mobilitazione regionale del 3 giugno) e del prossimo autunno.

Di seguito l'intervento all'assemblea dei Giovani Comunisti.

"Siamo tutti a conoscenza, purtroppo per esperienza diretta, di quale sia l'attuale condizione della scuola pubblica italiana, che nell'ultimo anno ha dovuto fare i conti con i primi tagli della riforma Gelmini, che nei prossimi due anni saranno ancora più rilevanti, creando situazioni di degrado dal punto di vista della sicurezza e della qualità dell'offerta formativa.
E' evidente, d'altronde, che il Governo Berlusconi sia intenzionato a far pagare la crisi economica, frutto di un sistema capitalista malato, al mondo della scuola e del lavoro; dietro ai tagli della 133 e al riordino delle scuole superiori approvato lo scorso gennaio non c'è, però, solo la logica del risparmio ma anche un lucido progetto che intende far ritornare indietro il Paese di una quarantina d'anni, quando la scuola si presentava come un sistema di selezione di classe.
Da qui l'incremento dei fondi stanziati a favore delle scuole private, dove cresceranno le future classi dirigenti secondo un sistema clientelare e quasi ereditario, mentre il "figlio dell'operaio", che ormai è anche figlio dell'impiegato, del precario, del disoccupato, sarà indirizzato verso una scuola pubblica svuotata di tutto il suo patrimonio e utile solo a formare solo i futuri lavoratori precari privi di competenze e pronti a svolgere qualsiasi tipologia di lavoro sia richiesto in quel momento dal padrone di turno.
Un lucido progetto, una vera e propria lotta di classe dall'alto contro i ceti medio bassi, che si lega ai tanti provvedimenti (a partire dalla legge 30) che privano i nuovi giovani lavoratori di qualsiasi diritto e alle riforme che eliminano dalla scuola pubblica quella concezione di sapere come valore finalizzato alla formazione dell'autonomia intellettuale del cittadino e, al tempo stesso, di un lavoratore preparato nel campo in cui vuole specializzarsi.

Per ricostruire un fronte di lotta contro questi provvedimenti e che si erga a difesa della scuola pubblica e del futuro del Paese, non si può non ripartire dalla convizione che sia indispensabile la massima unità fra studenti, ATA, corpo docente e genitori. Per questo, come Giovani Comunisti, ci auguriamo che questa assemblea sia solo un primo passo verso la creazione di una struttura (che potrebbe assumere le forme di un coordinamento) capace di ricollegare le diverse lotte del mondo della scuola, e soprattutto, ci auguriamo che questo avvenga in tempi brevi così da essere davvero pronti ad affrontare le sfide del prossimo autunno.
Mai come oggi la scuola pubblica di massa conquistata con le lotte degli anni '60 e '70 è sotto attacco; come insegna la Grecia mai come oggi, soprattutto in virtù della crisi economica del sistema capitalista, i Governi sono determinati nel far piazza pulita di tutte le rivendicazioni studentesche e dei lavoratori.
Diciamolo più chiaramente: essere davvero pronti ad affrontare le sfide del prossimo autunno vuol dire acquisire la consapevolezza del fatto che qualora le circostanze lo richiedessero (come lo richiederebbero oggi) il mondo della scuola dovrebbe essere pronto ad aprire il prossimo anno scolastico con l'occupazione di tutti gli Istituti. E dire mondo della scuola non è casuale, ma vuole intendere che scelte di lotta anche radicali possono e devono essere condivise non solo dagli studenti ma anche dai docenti: di fronte alla carica a testa bassa del Governo contro la nostra scuola e i nostri diritti, appropriarsi degli spazi fisici in cui costruire, insieme, un'alternativa è una possibilità di lotta estrema ma al tempo stesso irrinunciabile.
E a chi obietterà che questo ci porterebbero fuori dalla legalità, potremo rispondere che questo Governo si muove al di fuori dei principi e dei valori che sono alla base della nostra Costituzione e quindi della stessa Repubblica Italiana.

Vorremmo poi cogliere questa occasione per rilanciare l'appuntamento del prossimo 3 giugno, giornata per la quale il Tavolo Regionale per la difesa della Scuola Statale ha indetto una manifestazione pubblica a Firenze (alle 17.30 di fronte alla Prefettura), e, quindi, auspicare che già nei prossim igiorni i soggetti promotori dell'assemblea possano riunirsi nuovamente per garantire un'ampia partecipazione anche da Pistoia e delineare modi e tempi con cui costruire un eventuale coordinamento pistoiese a difesa della scuola pubblica.
In merito al carattere regionale della lotta, vorremmo avanzare, infine, una brevissima riflessione anche su quella che è stata l'esperienza dell'Onda. Nel 2008 il patrimonio di quell'eccezionale movimento, capace di mobilitare le masse studentesche come non accadeva da decenni, fu dilapidato per la mancanza di un progetto cui ambire a lungo termine; per la mancanza, oltre la lotta contro i tagli della Gelmini, di un'alternativa da costruire e da proporre.
Non da oggi, d'altronde, sosteniamo che la scuola pubblica vada difesa dagli attacchi classisti della destra ma che non ci si possa esimere dall'affrontare la centralità di una riforma del sistema non più rimandabile a fronte di una realtà in cui, spesso, i programmi didattici, l'offerta formativa e nel complesso una struttura sempre più verticistica non sono all'altezza della scuola che vogliamo.
Una scuola dove all'apprendimento delle nozioni si affianchi l'elaborazione comune del sapere, dato che ben più efficace dell'insegnamento cattedratico può essere la formazione che coinvolge studenti e docenti nel processo di costruzione delle conoscenze.

Per queste ragioni proponiamo che parallelamente alla lotta contro i provvedimenti nazionali del Governo si possa cominciare a ragionare su quali obiettivi porsi, a livello locale, per un concreto e tangibile miglioramente della scuola pubblica pistoiese.
Pensiamo ad esempio, ad un'iniziativa provinciale per creare commissioni di tecnici che coinvolgendo in prima persona gli studenti verifichino l'effettiva idoneità (a livello di sicurezza e di avanguardia tecnologica) dei vari Istituti, o ad assemblee d'Istituto convocate unitariamente da studenti e docenti per discutere l'offerta formativa e raccogliere proposte su come migliorarne il livello qualitativo o, ancora, a fare pressioni sugli enti amministrativi affinché chiedano ai diversi Istituti di garantire, nelle ore pomeridiane, spazi all'interno delle diverse scuole agli studenti interessati ad organizzare iniziative autogestite (gruppi di studio, dibattiti, mercatini del libro usato, cineforum, attività ludiche, tornei sportivi, iniziative culturali...)...

Se sapremo fare tutto questo, se sapremo essere uniti e innovativi, rivoluzionari, siamo convinti che la nostra lotta, a partire dalla realtà pistoiese, potrà essere decisiva e di avanguardia, non solo nella protesta ma anche nella proposta".

lunedì 10 maggio 2010

PRIMO MAGGIO: grande spezzone per il lavoro, la scuola, l'acqua pubblica!

Ringraziamo tutte le decine di compagni e compagne che hanno dato vita ad un bellissimo spezzone dei Giovani Comunisti e della Federazione della Sinistra al corteo dello scorso primo maggio indetto da Cgil, Cisl e Uil in occasione della festa dei lavoratori.
Come non si vedeva da anni i comunisti sono tornati protagonisti della piazza per ribadire l'importanza di difendere il lavoro, la scuola pubblica e i beni comuni.
Di seguito il volantino distribuito durante la manifestazione e alcune foto e video.