lunedì 31 gennaio 2011

Copit, i tagli del governo sono una scusa

PISTOIA. I tagli al servizio di trasporto pubblico, annunciati nei giorni scorsi dal Copit, sono al centro di un documento polemico a fima del consiglio provinciale della Federazione della sinistra. Ricordiamo che si parla di esubero di personale e forti aumenti tariffari. La Fds premette che il governo ha tagliato 200 milioni di euro per i trasporti pubblici alla Regione Toscana, che però li ha in gran parte recuperati distogliendoli da altri fondi: «Il taglio vero è alla fine di 26 milioni». «Certo - si legge nel documento - non pesano per tutti allo stesso modo. Il bacino di Pistoia è stato già penalizzato, fin dal 2005, con un rimborso per chilometro inferiore - da 0,20 a 0,38 centesimi - a tutti gli altri territori toscani, molti dei quali non interessati da servizio in aree montane. Visto che parliamo di 8,65 milioni di km l'anno, il conto è presto fatto: da 1,7 a 3,3 milioni di euro in meno all'anno che hanno prodotto un bel buco nei bilanci del Copit. Il tutto nella sostanziale indifferenza dei nostri amministratori, in primis il sindaco di Pistoia Berti, che è anche il maggior azionista del Copit». «La nuova ripartizione delle risorse, pur nelle ristrettezze, ha prodotto un riequilibrio? - prosegue la Federazione della sinistra - Ma quando mai! Rispetto ad una media del 13% nelle altre province toscane, a Pistoia si taglia il 15,4%, anche grazie all'ignavia e al disinteresse di chi, evidentemente, si occupa soltanto (e abbiamo visto come) di piazzare Presidenti e Consiglieri di amministrazione e il resto... mancia». Il motivo di di questi annunci allarmistici, secondo la Fds, è quello di «contrastare il piano delle Regione che ritiene inutili gran parte dei 234 consiglieri di amministrazione delle aziende di trasporto, le decine di presidenti e direttori generali e indica, nel piano regionale di sviluppo, la ricomposizione in un'unica azienda come risposta alla riduzione delle risorse, senza intaccare qualità del servizio e tariffe. Non c'è azienda di trasporti, non c'è amministrazione in Toscana che non lanci allarmi di tagli 10 volte maggiori rispetto ai tagli al fondo trasporti, né d'altro canto nessuno che integri con risorse provinciali e comunali quel 10% che la Regione non riesce a reintegrare. Si tagli pure il servizio festivo e scolastico, si aumentino del 15% le tariffe ma guai, guai a tagliare qualche posto di sottogoverno, magari ben pagato. E allora meglio i polveroni». La Federazione della sinistra chiede che le amministrazioni si occupino «di ottenere una più equa ripartizione delle risorse, evitino gli sprechi come l'inutile palazzone della direzione Copit, ripensino l'utilità del Ctt e si occupino del servizio per i cittadini anziché delle poltrone. E alla Regione proponiamo: perché non vincolare il reintegro delle risorse tagliate dal governo al mantenimento del servizio e dell'occupazione da parte delle aziende? Altrimenti perde senso sacrificare in quell'ambito il contributo all'edilizia popolare, di cui c'è altrettanto bisogno».

da "Il Tirreno" del 28/01/2011

mercoledì 26 gennaio 2011


venerdì 28 gennaio: SCIOPERO GENERALE in tutta Italia!...studenti e lavoratori in piazza uniti per riconquistare diritti e futuro e cacciare Marchionne, Gelmini e Berlusconi!!!

MANIFESTAZIONE regionale toscana a MASSA!
partenza da PISTOIA ore 8.00 - ritorno per le 14.00

...andata/ritorno in pullman 10€ - per prenotazioni contattare i Giovani Comunisti Pistoia!!!

Annunciata chiusura di reparti e servizi all’ospedale di San Marcello Pistoiese. Interrogazione urgente di Monica Sgherri.


Interrogazione del capogruppo consiliare in regione Toscana,lista FdS-Verdi.


Sgherri:”inaccettabile scelta aziendalista che colpisce servizi essenziali ad un area particolare come quella della montagna pistoiese. La Regione intervenga per scongiurare questa indicazione”.

Ospedale di San Marcello Pistoiese: no a scelte prettamente aziendaliste che,in nome a esigenze di razionalizzazione, vogliano significare chiusure di reparti, reparti per giunta assolutamente primari come quello di chirurgia, mettendo così nettamente in discussione i livelli di prestazione e assistenza sanitaria per una zona che non può assolutamente privarsene, come la montagna pistoiese. La Regione faccia chiarezza in merito alla vicenda e metta in atto tutte le azioni – anche di natura finanziaria – per scongiurare l’attuazione degli indirizzi contenuti nella relazione stessa. Così Monica Sgherri – capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale -spiega la ratio dell’interrogazione presentata oggi alla Giunta Regionale in merito a quanto indicato nella relazione al bilancio previsionale dell’ASL di Pistoia, che prevede, fra gli altri, la chiusura del reparto di chirurgia dell’ospedale di San Marcello Pistoiese e il trasferimento del day surgery verso un istituto privato. La particolare configurazione geografica della zona – montuosa – impone che tali reparti vengano mantenuti a San Marcello, pena disagi elevatissimi per i cittadini e i tanti turisti, che sarebbero dirottati a Pistoia. Una indicazione – prosegue Sgherri – quella della chiusura, che oltretutto è stata fatta senza nessuna concertazione con i sindaci della zona, che si sono dichiarati fortemente contrari, così come tanti cittadini i quali hanno sollevato sacrosante proteste. Non si può affermare – come avviene nella relazione – di voler salvaguardare i livelli di prestazioni ed assistenza sanitaria e nel contempo prospettare tagli di reparti come la chirurgia all’ospedale di San Marcello. Una delle motivazioni addotte per giustificare le chiusure starebbe nel taglio di risorse da parte della Regione. E’ quindi necessario che la Regione faccia chiarezza su questa vicenda ed intervenga – garantendo, se risultasse reale il taglio indicato dall’ASL di Pistoia, anche finanziariamente – affinché siano mantenuti i livelli di assistenza sanitaria all’ospedale in questione in quanto – tenuto conto delle specificità territoriali della zona- comunque nessuna razionalizzazione può permettersi di colpire, e in maniera così pesante, un presidio ospedaliero di primaria importanza tanto più vista le particolarità della zona dove è presente.

Di seguito il testo dell'interrogazione presentata:

Firenze, 25 gennaio 2011

OGG: Interrogazione Orale Urgente

“In merito all’ipotesi della cessazione e riduzione delle attività di chirurgia e ortopedia nel presidio ospedaliero di San Marcello Pistoiese”

Premesso che nella relazione, del direttore Generale dell’ASL di Pistoia, al Bilancio di Previsione per l’anno 2011 e pluriennale 2011-2013 viene annunciata, tra le altre disposizioni, la revisione dell’attività chirurgica dell’ospedale di San Marcello Pistoiese con la chiusura dell’attività chirurgica ordinaria e il trasferimento dell’attività di day surgery presso il presidio privato accreditato S. Paolo e il trasferimento dell’ortopedia in day sargery.

Premesso, ancora, che proprio l’attività di chirurgia, in particolare quella vascolare, secondo quanto previsto dalla programmazione di zona, ha raggiunto livelli qualitativi molto alti, anche attraverso, in questi anni, l’impiego di risorse finanziare e di personale medico e infermieristico.

Premesso, infine, che tali provvedimenti sono stati annunciati come scelte già consolidate senza che ci sia stata in precedenza nessuna concertazione con la Conferenza dei Sindaci di zona, suscitando infatti la contrarietà dei Sindaci.

Considerato che nella succitata relazione si intravede una evidente contraddizione tra l’affermazione di voler salvaguardare i livelli di prestazione e assistenza sanitaria del territorio a fronte di provvedimenti di natura prettamente aziendalista che non tengono conto della particolare situazione geografica e logistica (distanze e tempi) della zona della montagna pistoiese.

Considerato, inoltre, che, in particolare il mantenimento dell’intera attività di ortopedia, è legato da una parte la vicinanza con l’impianto sciistico dell’Abetone, e dall’altra, parte dell’economica della zona, legata all’attività di disboscamento.

Tenuto conto che tali provvedimenti sono giustificati, tra le altre cose, nella relazione del Direttore Generale da un possibile mancato ripristino, per l’anno 2011, di risorse riconosciute e assegnate all’azienda nel 2010, da parte della Regione Toscana.

Interroga la Giunta Regionale per sapere

se è a conoscenza della relazione, in premessa, del Direttore Generale dell’ASL 3 di Pistoia, e dei relativi provvedimenti in merito alla cessazione dell’attività di chirurgia e ortopedia in DS nel presidio ospedaliero di San Marcello Pistoiese

se effettivamente, come annunciato dal Direttore Generale dell’ASL pistoiese, la Regione Toscana non trasferirà per il 2011, le risorse aggiuntive come avvenuto nell’anno precedente;

quali azioni intende intraprendere – compreso il ripristino delle risorse aggiuntive, di cui sopra-, affinché vengano effettivamente garantiti i livelli di cura e assistenza sanitaria considerato anche le particolari specificità territoriali della zona.

La Capogruppo

Monica Sgherri

mercoledì 19 gennaio 2011

Diego La Sala,portavoce della FdS di Pistoia


I Giovani Comunisti di Pistoia si congratulano con il compagno del circolo GC "Terza Internazionale",Diego La Sala,neoeletto portavoce della Federazione della Sinistra di Pistoia.
Viene qua sotto riportato un articolo de "Il Tirreno"

Il 14 gennaio è stato formalmente costituito il consiglio politico della Federazione della sinistra di Pistoia ed è stato eletto il nuovo portavoce Diego La Sala. Neo laureato in metodologia della ricerca sociale, La Sala nonostante abbia solo 25 anni, ha alle spalle già 12 anni di attività politica sia nei movimenti studenteschi pistoiesi sia nei Giovani comunisti ed ovviamente in Rifondazione comunista. La scelta della Federazione della sinistra Pistoia è quella di investire su una nuova generazione di dirigenti e militanti che dia nuova linfa e nuovo slancio alle battaglie che, mai come adesso, determineranno il futuro della società e del territorio. Il consiglio ha quindi deciso di muovere i suoi primi passi incentrando il proprio impegno sui diritti del lavoro, sostenendo con forza il lavoro della Fiom e lo sciopero generale del 28 gennaio, e di seguire da vicino le questioni inerenti il diritto allo studio. La Federazione della sinistra pistoiese augura buon lavoro a La Sala per l'incarico. R.P
Fonte :"Il Tirreno" 18/01/2011

lunedì 17 gennaio 2011

Si è svolta ieri, 15 gennaio, presso il salone del Circolo Arci “G.Garibaldi”, l’iniziativa “Come rilanciare Pistoia?”, organizzata e promossa dai Giovani Comunisti – Federazione della Sinistra.

Nel corso della serata, di fronte alle decine di presenti, si sono susseguiti numerosi interventi rappresentativi delle problematiche e della realtà politica, economica e sociale della città.

Lavoro, spazi sociali, ambiente e scuola; queste le tematiche più toccate da quanti hanno preso la parola, fra cui il presidente dell’ARCI, un sindacalista FIOM, lavoratori delle aziende in crisi del pistoiese, studenti e docenti della scuola pubblica, esponenti degli spazi sociali autogestiti della città (SLEBest e Libera Officina Prima Maggio), comitati Acqua Pubblica e No Nucleare…

Durante l’iniziativa sono emerse le principali problematiche che gravano sul presente e sul futuro della nostra città: l’assenza di una politica industriale capace di contrastare la disoccupazione e la crisi economica, a fronte anche della possibilità che il “modello Mirafiori” – ben descritto dall’intervento FIOM in tutti i suoi particolari più preoccupanti – possa giungere fino a noi; l’appoggio di ampia parte della politica pistoiese, anche nel centrosinistra al governo, alle politiche di privatizzazione, a partire dal bene comune dell’acqua, accompagnate da una scarsa attenzione alla questione ambientale, divenuta oggi un’emergenza del nostro territorio legata, peraltro, alle fallimentari linee guida del piano di sviluppo economico della città; una politica urbanistica lontana dai bisogni dei cittadini, anche più giovani, e caratterizzata, piuttosto, da una folle corsa alla cementificazione, indifferente sia alla cura del paesaggio che alla necessità di costruire più ampi e numerosi luoghi di confronto e aggregazione, al fine di concretizzare una solida alternativa al degrado culturale che attraversa il Paese.

Ringraziamo per la partecipazione, inoltre, l’Unione Comunale del Partito Democratico, intervenuta per portare il proprio saluto all’iniziativa e auspicare che, anche a partire dalle associazioni da sempre patrimonio della sinistra (ARCI e ANPI in primis), sia possibile valutare la possibilità di realizzare un percorso comune a tutto il centrosinistra che, a partire dalle prossime elezioni comunali del 2012, segni un’irrinunciabile cambio di marcia rispetto all’attuale amministrazione.

Soddisfatti della piena riuscita dell’iniziativa, nel ringraziare tutti coloro che hanno voluto partecipare, come Giovani Comunisti di Pistoia vogliamo impegnarci a fare di questa giornata solo il primo passo di un percorso di incontri e assemblee pubbliche che, a partire dal territorio e dal rapporto con la cittadinanza e i quartieri, possa delineare il profilo della “Pistoia che vogliamo”.

Giovani Comunisti Pistoia

Prenotazioni pullman corteo regionale 28 gennaio!

sabato 15 gennaio 2011

Mirafiori: vince il sì, ha perso Marchionne


Di seguito la cronaca della lunga notta di scrutinio appena trascorsa.
Al di là del dato finale, che ha visto i sì prevalere con il 53% grazie alle percentuali bulgare conseguite fra gli impiegati, il dato certo della nottata è la sconfitta di Sergio Marchionne e di tutta Confindustria che, accantonata la diffidenza nei confronti del progetto "newco", era comunque scesa in campo a fianco dell'ad del Lingotto, come dimostrato anche dall'intervento televisivo di Bombassei, ex leader di Federmeccanica.
Con un esito di sostanziale parità, a fronte di condizioni di ricatto ancora più pesanti di quanto visto a Pomigliano quest'estate, è stata sconfitta l'arroganza del Lingotto, che adesso dovrà decidere se attuare una militarizzazione dello stabilimento, o arrivare alla sospensione degli investimenti, o, al contrario, tornare sui propri passi e aprire una nuova fase di confronto con la Fiom.

In ogni caso, al fianco della dignità e del coraggio dimostrati dagli operai di Mirafiori questa notte, il 28 gennaio saremo in piazza per lo sciopero generale della Fiom, consapevoli che un'Italia migliore è, oggi, un pò più possibile di ieri.

Referendum Mirafiori, vince il sì. Decisivo il voto degli impiegati

da "Adnkronos.com"

Torino, 15 gen. (Adnkronos/Ign) - La lunga notte di Mirafiori si è conclusa una manciata di minuti dopo le sette di questa mattina, dopo uno scrutinio durato quasi 10 ore. I lavoratori delle Carrozzerie hanno detto di sì all'accordo siglato lo scorso 23 dicembre da azienda, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri con 2735 voti favorevoli, pari a una percentuale del 54,05%. Il no ha invece ottenuto 2325 voti, il 45,95%. Le schede nulle e bianche sono state 59. Scongiurato, dunque, il rischio che il Lingotto passi al 'piano B'. ''Con il 51% dei consensi resteremo'', ha infatti ribadito più volte in questi giorni l'ad Sergio Marchionne.
Determinanti
per ribaltare l'esito che per metà dello spoglio ha visto il no in vantaggio, i consensi all'intesa ottenuti nei seggi degli impiegati e del terzo turno, dove i voti a favore sono stati rispettivamente 421 e i no 20, e 262 contro 111. L'accordo invece è stato bocciato nei seggi 6, 7, 8 e 9 dove hanno votato gli addetti al montaggio, e dove la Fiom è tradizionalmente forte: i voti contrari sono stati complessivamente 1576 (il 53,2%) contro i 1386 voti favorevoli (il 46,8%).

Via libera al piano di rilancio di Marchionne che prevede un miliardo di investimenti e nuove regole su orari, flessibilità e rappresentanz, anche dalla verniciatura dove nei due seggi interessati i sì sono stati rispettivamente 140 e 113, i no 93 e 102. Nel reparto lastratura, dove si è fatta sentire la componente Cobas, invece, in un seggio ha vinto il sì con 212 voti a favore e 205 voti contrari, nell'altro i no sono stati 218, i sì 202. Senza gli impiegati dove il sì è prevalso per 401 voti, tra gli operai il giudizio favorevole all'intesa ha superato il no di 9 schede.
A ritardare le operazioni di spoglio, cominciate poco dopo le 21, il giallo che ha interessato il secondo seggio scrutinato, il numero otto dove avevano votato 768 addetti al montaggio. Dai primi conteggi sembravano mancare all'appello una cinquantina di schede, l'esito pertanto è stato congelato per un paio d'ore, fino a quando la commissione elettorale non ha verificato una ad una le firme e i voti validi, considerando poi il voto regolare.

Quando mancava un seggio alla fine dello scrutinio, poi, l'esultanza di un esponente del fronte del sì per il quorum raggiunto ha scatenato un parapiglia tra i componenti della commissione elettorale e un rappresentante della Fiom si è sentito male. Le operazioni di spoglio sono state quindi sospese fino a quando non è arrivata l'ambulanza per i soccorsi.
Il referendum ha fatto registrare un'affluenza record: nei tre turni (il terzo ha votato nella notte di giovedì, il primo e il secondo nella giornata di venerdì) alle urne si sono recati complessivamente oltre 5119 lavoratori su 5431 aventi diritto, pari al 94,2%. Intanto, secondo alcune fonti sindacali, mentre era in corso lo scrutinio, davanti ai cancelli della porta due alcune bandiere delle sigle firmatarie dell'intesa sarebbero state date alle fiamme da persone non identificate.

LE REAZIONI - ''L'esito del referendum apre un'evoluzione nelle relazioni industriali soprattutto nelle grandi fabbriche che dovrebbe consentire un migliore uso degli impianti e una effettiva crescita dei salari'' commenta ai microfoni del Gr2 il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.

"Come per tutti i veri cambiamenti, la decisione è stata sofferta - sottolinea il leader della Uil, Luigi Angeletti - Alla fine hanno vinto le ragioni del lavoro. Il sì all'accordo ci fa vedere, con più ottimismo, il futuro di Mirafiori e dell'industria automobilistica nel nostro Paese".
Mentre Giorgio Cremaschi, presidente del comitato centrale della Fiom, tiene a rimarcare che "la maggioranza degli operai ha detto no. E' un atto di coraggio eccezionale e una colossale sconfitta politica e morale per Marchionne e i suoi sostenitori. E' chiaro a tutti, ora, che c'è la forza per andare avanti e rovesciare l'accordo della vergogna".

venerdì 7 gennaio 2011

Assemblea pubblica scuola: rilanciare la lotta a Pistoia!

Venerdì 7 gennaio 2011 alle ore 17.00
circolo ARCI "Garibaldi"

Parteciperanno all'assemblea studenti, docenti, lavoratori e semplici cittadini.
sono stati invitate a partecipare le seguenti organizzazioni:

*Cgil Scuola
*Cobas Scuola
*Collettivo Studentesco Pistoiese
*Comitato Forteguerri Organizzativo
*Coordinamento per la difesa della scuola pubblica
*Giovani Comunisti
*Giovani Democratici

il 22 dicembre il Senato ha approvato definitivamente la controriforma dell'Università targata Gelmini-Tremonti e voluta dalle destre al Governo; una controriforma che, nei prossimi 6 mesi, si tradurrà in: privatizzazione, taglio dei fondi, smantellamento della ricerca.

la controriforma dell'Università è un altro tassello di un puzzle di cui fanno parte i tagli alle scuole superiori varati nel 2008 dal Governo, le manovre "lacrime e sangue" intenzionate a far pagare a lavoratori e studenti la crisi economica causata da banche e padroni, il riconoscimento del precariato come unica prospettiva di vita delle generazioni più giovani.

pensano di poterci togliere tutto: non hanno capito che la nostra lotta è appena iniziata!
organizziamoci per rilanciare, con una piattaforma e un'azione unitaria, la lotta per la scuola pubblica anche a Pistoia!