
Appelli alla pace e al cessate il fuoco vennero inviati all’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan con deboli riscontri, nonostante la gravità dei crimini di Guerra che le truppe statunitensi stavano compiendo a Falluja in chiara ed evidente violazione delle convenzioni di Ginevra e del diritto internazionale umanitario. Inoltre, fino ad oggi nessuna iniziativa è stata intrapresa dal governo iracheno o dalla giustizia irachena per indagare ed eventualmente processare i responsabili delle violazioni commesse a Falluja ( causa il divieto imposto alla magistratura irachena di indagare qualunque cittadino statunitense, militare o civile). Per questo torniamo a chiedire con forza un'indagine internazionale.
Inoltre negli ultimi mesi è stato denunciato l’aumento delle patologie oncologiche nell’area di Falluja, le malformazioni dei neonati, e le molte patologie connesse all’uso di armi chimiche da istituti di ricerca, media inglesi e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Riteniamo che a distanza di anni, sia giunto il momento per le Nazioni Unite di impegnarsi al fine di restituire giustizia alle vittime innocenti di quel massacro e a coloro che ne vivono ancora direttamente le conseguenze.
Per questo facciamo appello all’Onu, affinché venga istituita una commissione indipendente che sotto l’egida del Consiglio ONU sui Diritti Umani e in conformità con le procedure speciali possa far luce sulla natura, la gravità e le responsabilità dirette ed indirette per i crimini commessi nella città di Falluja. E che possa poi definire le modalità per risarcire adeguatamente la popolazione civile che da allora soffre le conseguenze di quei crimini. L’Onu dovrebbe impegnarsi anche a nominare un nuovo Relatore Speciale sui diritti umani in Iraq.
Fare verità e restituire giustizia alle vittime di Falluja è un atto dovuto, per riaffermare la centralità del diritto internazionale e dei diritti umani, vittime anche essi di una Guerra scatenata con il pretesto della lotta al terrorismo e che da allora non ha diminuito le sofferenze della popolazione irachena.
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